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lunedì 17 maggio 2010

Il Vangelo di Matteo in aramaico?

Il Vangelo di Matteo in aramaico?
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Nel Vangelo di Matteo, ma anche in quello di Marco e Luca, vi sono delle espressioni in greco che risentono della mentalità ebraica di chi scriveva. Infatti, chi studia il Greco biblico dovrebbe conoscere anche la lingua ebraica per capire queste peculiarità. Un cosa però è una questione di stile, come il greco influenzato dall’ebraico, un’altra è sostenere che il Vangelo di Matteo nella sua attuale forma rappresenti una traduzione diretta dall’Aramaico o dall’Ebraico.

Nessuno può escludere, di principio, che Matteo tradusse in greco una raccolta di detti di Gesù risalenti ai primi decenni della nostra era (anni quaranta d.C.). Anzi, probabilmente Matteo aveva a sua disposizione una o più raccolte in lingua aramaica – la lingua parlata da Gesù – che sono confluite nel Vangelo. Il testo greco del Padre Nostro, per esempio, è facilmente traducibile in Aramaico. Anche altre parti del Vangelo, le Beatitudini per esempio, probabilmente risalgono ad una fonte in lingua ebraica od aramaica.


Non dimenticate, però, che il Vangelo di Matteo è stato composto in lingua greca e che, nel suo insieme, non appare come una traduzione diretta dall’Aramaico. Come in tante altre cose di queste genere, in medio stat virtus e le posizioni estreme, come quella di negare qualsiasi parentela del Vangelo di Matteo con l’ambiente ebraico o con fonti ad esso appartenenti, sono sempre da evitare!

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